Mercoledì, 10 Maggio 2023 14:15

Gender Gap

Se sei donna guadagni meno.

Non è una scoperta dell’ultima ora. Ma ogni volta che se ne presenta l’occasione è giusto e doveroso ricordare e denunciare una stortura del nostro mercato del lavoro e non solo. Questa volta a darne l’occasione è una ricerca di Medici senza frontiere assieme alla Rome Business School che hanno condotto una nuova, approfondita ricerca sulle differenze salariali fra uomini e donne. Quanto, a parità di prestazione, una donna guadagna meno di un uomo?

Innanzi tutto va ricordato che in Italia le donne che lavorano, -media nazionale- sono appena una su due contro una media europea di ben 13 punti maggiore. E che nel Mezzogiorno la percentuale di donne occupate fra i 15 e i 64 anni scende addirittura a una su tre. Poi, altra caratteristica italiana, che sono le donne a scegliere contratti part time per il 49% dei casi contro il 26% dei maschi.

Ma poi, anche quando lavorano, dice la ricerca, sono destinate ad essere punite per il solo fatto di essere femmine guadagnando ben il 27,8% in meno dei colleghi maschi. E solo tre su 10, quando va bene, raggiungono ruoli di vertice, come si è visto anche nelle recenti nomine ai vertici delle partecipate pubbliche.

Potrà cambiare questa somma ingiustizia? Certo è che, intanto, oggi le donne costituiscono ormai la porzione di popolazione giovanile più istruita, col 58,7% dei neolaureati. Anche se nell’ambito delle lauree in ambito Stem (acronimo per science, technology, engeenering and mathematics) che comprendono circa un quarto dei laureati, il divario di genere si fa ancora sentire; è laureato un maschio su tre, mentre lo è una femmina su sei. Fra chi già lavora, di conseguenza, solo il 12% delle donne è occupato nel settore del cloud computing, il 15% in quella dell’analisi dei dati, il 26% nell’ intelligenza artificiale.

Differenze da superare, (ben oltre che in Italia) obiettivi da raggiungere tanto che anche nel Pnrr sono stanziati 40 milioni specificamente per l’occupazione femminile. Del resto il superamento del gender gap, potrebbe comportare anche benefici per l’economia mondiale: secondo l’Istituto europeo per la parità di genere, potrebbe comportare, entro il 2050, un aumento del Pil pro capite nella Ue valutabile fra il 6,1 e il 9,6%. Mentre il Fondo monetario internazionale fa notare che avvalersi delle donne nelle posizioni strategiche consentirebbe all’economia di crescere del 35% a livello globale.

Ultima modifica il Venerdì, 12 Maggio 2023 10:04

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